Tra l’Aprile del 2018 e il Febbraio del 2019 sono apparsi due interessanti articoli scientifici che hanno studiato e proposto una nuova sottospecie di Canis lupus in Italia, il Canis lupus cristaldii, con il nome comune di Lupo Siciliano. Ripresi anche da un quotidiano.
Estinto tra i primi decenni e la metà del XX secolo, con un ultimo esemplare ucciso ufficialmente nel 1924 a Bellolampo (PA), è andato perduto un patrimonio genetico importante, poichè rappresentava l’unica popolazione insulare di Lupi grigi dell’area del Mediterraneo, ed una delle storiche popolazioni insulari a livello mondiale, condividendo tale primato con le uniche altre due popolazioni del Lupo grigio Giapponese (Canis lupus hodophilax) e del Lupo grigio di Hokkaido (Canis lupus hattai), anch’esse estinte.
L’estinzione di specie animali è un fenomeno biologico e per le popolazioni insulari questo avviene piuttosto di frequente, per la maggiore fragilità degli ecosistemi e per essere più suscettibili ai cambiamenti ambientali e alla pressione antropica fatta di persecuzioni, frammentazione dei propri habitat e/o l’introduzione di specie alloctone.
Tanto è avvenuto al Lupo Siciliano, che tra le cause principali della sua estinzione si annovera la costante caccia da parte dell’uomo conseguente ai danni al bestiame, oltre alla scomparsa delle sue prede preferite: il Cervo rosso, il Capriolo, il Daino, il Cinghiale (poi reintrodotto), la Lontra.
In uno di questi due studi si sono misurate e studiate le differenze morfologiche e morfometriche di quattro esemplari di Lupo Siciliano conservati in alcuni musei dell’Isola e a Firenze, con i dati da letteratura del lupo Appenninico.
Ponendo in risalto, alla fine, due peculiarità di questo lupo: la statura più piccola, dovuta al fenomeno del nanismo tipica di specie isolate e che si son divise da tempo dai territori della popolazione d’origine (almeno 17.000 anni fà, in questo caso, con la scomparsa dell’ultimo ponte di terra tra l’Italia e la Sicilia); la colorazione della livrea su tonalità marroni più chiare, definita “lionata” perchè ricorda i colori dei Leoni.
Con il secondo studio, uscito anche sulla rivista Zoological Science, effettuato su prove di laboratorio su campioni genetici di DNA mitocondriale estratti dalle ossa e dai denti degli esemplari conservati nei musei, il gruppo di ricercatori ha raccolto ulteriori prove della loro specificità.
In conclusione, gli studiosi di questi due lavori, sulla messe dei dati genetici, morfometrici e morfologici raccolti, osservate le relative differenze rispetto alla Specie Peninsulare di Lupo Appenninico, suggeriscono di considerare il Lupo Siciliano come una valida Sottospecie derivante da quella della terraferma.
Il nome scientifico di Canis lupus cristaldii è stato proposto (Angelici & Rossi, 2018) in memoria del Professor Mauro Cristaldi (1947-2016), studioso di Mammologia (Teriologia) e Anatomia Comparata, che ha molto lavorato anche nell’isola.
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