I4, K6,O5, F2
16,4 km
Impegnativa per il dislivello - con neve per esperti in inverno
Tempo di percorrenza
D+
D-
Quota Max
4 h e 20 min circa
1170 m
1240 m
1991 m slm
Fonte d'Acqua incontrata
Area Protetta attraversata
Torrente Canneto nell’omonima valle – Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Acquerello di Giampiero Pierini
Tappa molto lunga, con tratti molto differenti nell’impegno che richiede, ma bellissima per la sua varietà di panorami e ambienti!
Si è arrivati alla méta della Via ma chi è impegnato nel fare le cinque tappe tutte all’interno del Parco Nazionale con un anello orario allora per proseguire da Civitella Alfedena al Santuario di Madonna di Canneto e poi oltre fino a ritornare a Pescasseroli, deve dirigersi verso la parte alta del paese, magari passando davanti al museo del lupo ed inziare la salita con il segnavia I4.
Quest’itinerario disegna un lungo percorso in direzione perloppiù S rimanendo nella parte pedemontana con un’inclinazione blanda, dirigendosi via via nel fondovalle sempre più tratteggiato della Valle Iannanghera e nella quale confluirà in prossimità della stessa sorgente.
Da qui con il sentiero K6 che risale la lunga Valle Innanghera e che nella parte dell’anfiteatro prativo in quota prende il nome di Valle Risione, si raggiunge uno tra i valichi più aerei e incantevoli del Parco, Forca Resuni con il Rifugio omonimo; punto d’arrivo comune con la Tappa 14 Variante che risale l’incantevole Val di Rose, legata alla storia del Camoscio d’Abruzzo perchè luogo prescelto dall’animale e da cui ha ripopolato l’intero Parco Nazionale.
La discesa risulta molto impegnativa nella prima parte poichè perde quasi 500 m di dislivello, con l’O5, in pochi chilometri e fino alla località dei Tre Confini. Da ammirare verso W le cime della Serra delle Gravare e verso S la lunga, acclive, rocciosa e con un’infilata di picchi oltre i 2000 m, dei Monti della Meta.
Giù al trivio, subito dopo aver guadato il Torrente Canneto, si continua a sinistra in dolce discesa seguendo l’itinerario F2. Prima il traversamento di un pò di radure al bordo del corso d’acqua, poi si cammina in un bosco sempre più ombroso su strada sterrata, anche a tornanti; più avanti una chiaria, e poi un altro prato che ospita il Rifugio Acquanera.
Si continua sulla strada brecciata e si intercetta sulla sinistra uno stradello che porterebbe alla scultura che ricorda Papa Wojtyla che leggeva, durante una visita di questi luoghi, accanto ad una cascatella. Ancora sulla carrabile e da quando si riesce dal bosco la distanza con l’arrivo è molto ridotta.