Sono dieci giorni pieni che ad Alessia le tengono compagnia soprattutto i panorami dei rilievi montuosi e la vegetazione, con sporadiche apparizioni di animali vari, tra cui anche un lupo!
Sospendendo i ritmi del lavoro e degli impegni giornalieri si è totalmente immersa in Natura, anche volendo cercare una maggiore frugalita’ offerta dai rifugi montani non gestiti.
Insomma, una immersione vera, intensa, che mette fortemente alla prova le proprie motivazioni di partenza di ricerca, gli entusiasmi, e pone di fronte al riuscire a gestire le preoccupazioni, le ansie, la solitudine.
Che in città, sono tutte emozioni e stimoli, di cui ne siamo sempre meno messi alla prova.
Impoverendoci via via di strutture mentali, psicologiche e culturali, in un percorso quasi parallelo a quello del progressivo abbandono delle aree interne dell’Appennino.
Ma come tutti i risvolti, superando le difficoltà dell’andar per boschi e montagne, riceviamo talmente tanti doni da ritornare, dopo un’esperienza piena che si può vivere con un trekking a tappe, a riflettere a tutto tondo sui nostri stili di vita, sui nostri schemi interpretativi.
E le piante, in questa metamorfosi interiore, sono fondamentali, perché maggiormente ci influenzano, aiutano e sostengono nel sentiero che conduce alla calma, al benessere psico-fisico!
L’Alessia di Civitella Alfedena sarà sicuramente differente dall’Alessia di Tivoli.
Diversamente ricca e più spaesata, con nuovi dubbi, più sensibile e vivace, tutto frutto dell’essere stata dolcemente contaminata dal “Mal di Natura“!
Un insegnamento silenzioso che diventa nostalgia…desiderio di nuove esperienze.
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