Appena entrati nella sede della Riserva il fanciullo che è in noi è rimasto incantato ad ammirare il bel museo storico-naturalistico allestito. Poi siam rimasti sorpresi della biblioteca, e infine molto apprezzato l’accogliente foresteria annessa.
Salutato il personale che vi lavora, volgendo le spalle alla cascata con il suo affascinate salto, abbiamo diretto i nostri passi alla collina dove sorgono i ruderi di Morino Vecchio, distrutto il 13 gennaio del 1915 dal famoso Terremoto della Marsica, ben descritto anche dallo scrittore di Fontamara, Ignazio Silone, in alcuni testi.
Attraversato il Fiume Liri, la Statale e la Superstrada Avezzano-Sora, abbiamo affrontato la sostenuta salita che ci ha condotto fino al fine tappa di Civita d’Antino.
Qui ci siamo ristorati e salutato alcuni amici.
Torneremo prossimamente in questi territori per posizionare le frecce segnavia realizzate nella falegnameria del Parco dei Monti Simbruini.
A presto!
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