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Il lupo (Canis lupus) è il rappresentante più grande della famiglia dei Canidi, distribuito dall’Artide all’America settentrionale fino all’Eurasia e all’area mediterranea, con un peso medio di 40 kg per i maschi e 30 per le femmine. Caratteristica è la sua morfologia, come il muso e le orecchie appuntite, le zampe lunghe e sottili.
Il mantello è variabile a seconda delle popolazioni e dalle località geografiche, passando dal bianco al nero, ma più comunemente fra il grigio e il rossiccio.
Tipica del lupo è l'elevata capacità sociale e di conseguenza l'abilità a comunicare con il linguaggio del corpo e con altri mezzi evolutisi nel tempo. Si tratta di un predatore opportunista che caccia prevalentemente ungulati selvatici di grossa taglia, dalla grandezza di un cinghiale fino a quella di un bisonte, ma la sua dieta include anche animali di dimensioni minori, carogne e molto raramente specie vegetali.
In aree povere di risorse adatte il lupo può sopravvivere grazie ai resti alimentari ritrovati nelle discariche. Il lupo può inoltre predare bestiame domestico se questo non è opportunamente custodito.
Autoctona della penisola italiana è la sottospecie appenninica, il lupo italico, di dimensioni ridotte rispetto alla specie nominale.
Secondo la Lista Rossa dell’ IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) lo stato di conservazione del lupo non desta molta preoccupazione a livello globale ma in gran parte dell‘Europa occidentale e dell’America settentrionale il lupo è stato sterminato e si assiste ora ad una graduale
ricolonizzazione.
Le minacce maggiori restano i conflitti fra il lupo e le attività umane e le modificazioni ambientali.
Nel nostro Paese si stima che attualmente siano presenti circa 2000 esemplari di lupo (Canis lupus italicus). Dalle zone più impervie dell’Appennino centrale, quelle di presenza storica, il predatore si è espanso negli ultimi anni raggiungendo la sua attuale distribuzione che va dall’ Appennino calabro alle Alpi, comprendendo anche le zone collinari e pianeggianti di Toscana e Puglia, fino al mare.
Negli ultimi quarant’anni la specie in Italia è stata salvata dall’estinzione,
ma il suo ritorno sta causando non pochi conflitti con le attività zootecniche, soprattutto nelle aree di nuova ricolonizzazione.
Questo perché in quei luoghi il lupo era scomparso e si sono quindi sviluppate pratiche di allevamento che non contemplano la presenza di un tale predatore.
Se da una parte la sua spontanea ripresa è stata un successo di conservazione,
dall’altra ci pone delle importanti questioni di gestione del territorio, arrivando a farci interrogare sul nostro intero rapporto con la Natura.
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