
L’avvistamento, la fotografia e il ritrovamento di carcasse sono segni diretti di presenza del lupo alquanto inequivocabili, ma difficili da ottenere.
Per una specie altamente elusiva come il lupo e che si sposta su ampi territori è più agevole cercare i segni indiretti, come le piste e gli escrementi.
Il ritrovamento di una o poche impronte non può dare infatti la certezza che esse siano state lasciate da un lupo o da un cane di dimensioni simili. Bisogna invece studiare le piste (ritrovate sulla neve, sui tratti fangosi, o in particolari condizioni persino sul bagnasciuga), tracciandole per centinaia di metri o chilometri. Dal loro studio possono essere ricavate informazioni quale il numero di animali presenti o il loro comportamento.
Gli escrementi invece sono tipici, contengono i resti indigesti dei loro pasti, come peli, ossa e unghie, e hanno un odore caratteristico. I lupi utilizzano urine e feci anche per marcare il territorio e quindi è facile ritrovarle in punti noti, detti siti di marcatura.
Spesso vicino ad essi si possono vedere anche le raspate evidenti del lupo che rafforzano i messaggi odorosi e visivi associati alla deposizione degli escrementi. Più raro è il ritrovamento di peli e di resti alimentari, che possono essere di difficile interpretazione.
Anche l’ululato, singolo o corale testimonia la presenza della specie in un’area.
Non è facile studiare e monitorare in natura un animale elusivo e intelligente come il lupo.
Dagli anni ’70 ad oggi sono state sperimentate e utilizzate in Italia diverse tecniche. Tra queste troviamo il wolf-howling, che consiste nell’emettere ululati registrati, così da indurre una risposta da parte dei lupi e verificare nei mesi estivi la riproduzione di un branco. E’ una tecnica piuttosto invasiva, che deve essere perciò utilizzata in maniera appropriata e solo nell’ambito di monitoraggi specifici.
Un’altra tecnica è lo snow-tracking, che si effettua tracciando le piste che i lupi lasciano sulla neve per ottenere informazioni sulle dimensioni del branco, sul sesso dei vari lupi presenti, sul comportamento o addirittura raccogliere campioni biologici come fatte e peli. Con l’utilizzo di trappole fotografiche si può valutare il fenotipo dei lupi, la presenza di cuccioli, lo stato di gravidanza, la presenza di malattie. I reperti biologici possono essere analizzati in un laboratorio di genetica e le fatte sono utili anche per lo studio della dieta.
Una tecnica di monitoraggio efficace è l’applicazione di un radiocollare GPS che registrerà le posizioni del lupo, inviandole in tempo reale agli studiosi. È un tipo di attività complessa che necessariamente si deve avvalere della collaborazione di biologi e medici veterinari.

