F2, O5, I1
15,2 km
Impegnativa per il dislivello - con neve per esperti in inverno
Tempo di percorrenza
D+
D-
Quota Max
4 h e 20 min circa
1276 m
937 m
1991 m slm
Fonte d'Acqua incontrata
Area Protetta attraversata
Carta escursionistica di riferimento
Rifugio e Passo di Forca Resuni – Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Acquerello di Giampiero Pierini
Tappa molto lunga, con tratti molto differenti nell’impegno che richiede, ma bellissima per la sua varietà di panorami e ambienti!
Lasciando i grandi prati che circondandono il Santuario di Madonna di Val Canneto si comincia a risalire, su comoda strada bianca, lungo il fondovalle. Lasciata sulla sinistra una deviazione per il Rifugio-ristoro, si prosegue avanti entrando nel bosco. Più avanti si tralascia la deviazione sulla destra per le cascate dove amava meditare e leggere Papa Giovanni paolo II, Karol Wojtyla e dove si trova una scultura a lui dedicata. Si raggiunge infine un prato con Rifugio.
Si continua a salire gradualmente anche con dei tornanti laddove, in quello più in alto, parte verso sinistra il sentiero del Parco O3. Ancora un pò e il bosco lascia più spazio alle chiarie, la strada bianca si avvicina al corso d’acqua e si osservano gli alti versanti che delimitano la valle ricoperti da immense faggete.
Si è non lontano dal punto più in alto del fondovalle, in località tre confini, dove il sentiero si divide in due, uno che prosegue verso il passo come segnavia F2 e che permette di ridiscendere entrando nella Val Fondillo e, quello che si deve seguire, l’O5, che continuando a salire per altri quasi 500m di dislivello arriverà ad affacciarsi sul magnifico Passo di Forca Resuni, dov’è l’omonimo Rifugio.
La salita molto impegnativa regala scorci sempre più vasti via via che si sale, traversa un bosco di pini nella parte sommitale e poi raggiunge il valico. Dall’altra parte la Valle Iannanghera e gli ampi orizzonti ripagano della grande fatica!
Il sentiero prosegue, come I1, con traverso sinistro in leggera discesa, aggira una piccola e rocciosa cresta, scende ancora di poco per poi risalire fino alla stretta ed suggestiva sella a mò di finestra sul bel lato del Monte Sterpi d’Alto che fà da spalla sinistra all’affascinante Val di Rose.
Per buona parte del fianco destro si ammirano le lunghe balze rocciose regno del Camoscio Appenninico.
Si arriverà così al paese dove negli anni ’70 del passato secolo fu costruita una delle prime Aree Faunistiche che ospitò il Lupo!
La Via dei Lupi non poteva non raggiungere questi posti dove si è scritto uno dei più significativi capitoli, che ha permesso il recupero dell’habitat da parte di questo grande predatore!
Street Artist: Nicola D’Amico